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Il PD ordina, l’amministrazione “SiAmo“ batte i tacchi e obbedisce.

  • Immagine del redattore: Cambia Verderio
    Cambia Verderio
  • 12 ott 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 13 ott 2019

Verderio capofila nel sostenere il nuovo presidente del Parco Adda Nord, coinvolto come legale difensore, in un procedimento giudiziario che vede l’Ente vittima di un danno di oltre un milione di euro.



“ Durante l'assemblea della Comunità del Parco Adda Nord si è assistito all'ennesimo atto di "arroganza politica" delle Amministrazioni che fanno riferimento al centrosinistra col Partito Democratico a fare da capofila.

Si trattava di eleggere il nuovo Presidente e il consiglio di gestione dopo due anni di commissariamento voluto dalla Regione Lombardia a seguito di una serie di presunte gravi irregolarità tutt'ora al vaglio della magistratura.

A parte lo squallido mercanteggiamento, cui si è dovuto assistere nelle settimane precedenti, è subito parso evidente, come anticipato dalla stampa, che sulla candidata proposta dal centrosinistra, avvocato Francesca Rota, gravava un palese conflitto di interessi, che formalmente potrà anche essere rimosso (e forse lo è già stato), ma che nella sostanza segnerà politicamente l'attività amministrativa della nuova Presidente. Nessuno mette in dubbio la professionalità, la correttezza e l'obiettività dell'avvocato Rota, tuttavia il repentino passaggio da difensore di una società, accusata proprio dal Parco Adda Nord di gravi illeciti, a Presidente di questo stesso Ente, che è controparte nel procedimento giudiziario (credo ancora in corso), sarà anche consentito dalla legge, ma va contro il comune buonsenso e il fondamentale principio secondo il quale nell'amministrazione della cosa pubblica si deve essere certamente integri, obbiettivi e trasparenti, qualità che mi dicono non mancare all'avvocato, ma si deve anche fare di tutto per apparire tali alla cittadinanza. La conseguente mia proposta di una pausa di riflessione di pochi giorni per valutare meglio la candidatura nell'interesse del Parco ed eventualmente condividere le scelte, è stata respinta senza alcun imbarazzo da chi è sempre stato intransigente con i conflitti di interesse. Quelli degli altri, evidentemente. “


Condividiamo le parole del sindaco di Calolziocorte, Marco Ghezzi e l’amarezza nel constatare come, certi usi e costumi di una fazione politica che controlla il nostro territorio con tentacoli che arrivano ovunque nella società civile, sono duri a morire. Ancora più amarezza e sdegno proviamo nel vedere come Verderio, tramite la sua attuale amministrazione, sia fortemente condizionata e faccia integralmente parte di un sistema che nel corso degli anni ha stuprato e danneggiato il territorio.


Come la vicenda della cava abusiva di Olginate:

Scavi e lavori edilizi su 6500 metri quadrati e danni alla vegetazione, riportato persino da un articolo del Corriere della Sera del tempo. Un buco di oltre un milione di euro che l’Ente avrebbe dovuto ricevere da una società privata rappresentata dallo stesso avvocato che l’amministrazione di Verderio ha sostenuto la scorsa settimana a presidente dell’Ente, alla faccia del conflitto d’interessi.

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